Titolo per messaggi Gospel

MESSAGGIO 1

Matteo 4:17 / Giovanni 3:3,5

Come credenti in questo tempo particolare abbiamo bisogno di rivedere la nostra visione delle cose secondo il Vangelo (=buona notizia) del Regno.

Nel corso dei secoli ci siamo allontanati da questa visione e abbiamo perso la consapevolezza di cosa significa vivere, annunciare e manifestare il Regno di Dio su questa terra.

Abbiamo bisogno, quindi, di ritornare alla prospettiva del Regno per comprendere e sperimentare la realtà del Regno e poterla passare ad altri. Non possiamo ricevere ciò che non conosciamo, di cui non abbiamo rivelazione, e quindi passarlo ad altri

La realtà del Regno è il soprannaturale di Dio, è il Regno di Cieli, che si manifesta e diventa reale nel nostro mondo naturale su questa terra attraverso l’opera dello Spirito Santo in noi. E’ l’«intrusione» del Regno di Dio nella realtà del naturale.

Le cose non possono rimanere le stesse se noi manifestiamo il Regno, come fu per  Gesù, quando camminava su questa terra. Egli portava con Sè la realtà del Regno di Dio e dovunque Egli andava la realtà del Regno invadeva l’atmosfera che lo circondava. Chi si avvicinava con fede a Lui era guarito, liberato, salvato.

La chiesa nel tempo ha costruito un tempio intorno a questa realtà, facendone una istituzione e la realtà soprannaturale del Regno si è ridotta notevolmente, fino a diventare una forma religiosa. Vedi, come esempio, le lettere di Apocalisse, Efeso (verrò e rimuoverò il tuo candelabro perché hai perso il primo amore) e poi al limite Laodicea. E’ diventato per molti un monumento di una realtà del passato.

Noi oggi abbiamo la responsabilità di riaprire la strada al Regno affinché sia di nuovo manifestato come lo era ai tempi di Gesù e degli apostoli. (Isaia 40:3-5)

Occorre una nuova consapevolezza individuale e collettiva perché questo avvenga. Non è il compito di qualche ministero unico qua e là. Abbiamo bisogno di stabilire dei nuovi otri individuali, ma anche dei nuovi otri collettivi affinché Dio possa versare il vino nuovo del Suo Regno su di noi sulla terra in questo tempo, prima del ritorno del Re in persona. Matteo 9:16-17.

A volte ci troviamo un po’ nella stessa situazione in cui si trovò Nicodemo osservando i miracoli che Gesù faceva. Vediamo o sentiamo dire di altre chiese nel mondo che stanno vivendo le realtà del Regno e non capiamo perché noi non viviamo le stesse cose, almeno allo stesso livello che loro vivono

La risposta che Gesù diede a Nicodemo è che aveva bisogno di un’esperienza particolare per vedere il Regno e per poterci entrare e viverlo: la nuova nascita, la nascita dallo Spirito di Dio. In effetti la nuova nascita dovrebbe introdurci nella prospettiva del Regno e a vivere nel Regno stesso.

L’apostolo Paolo afferma chiaramente che in Gesù noi siamo già nel Regno di Dio: Colossesi 1:13.

Abbiamo bisogno di riscoprire di nuovo questa realtà e iniziare a vivere in essa.

Dio vuole benedire la Sua Chiesa in questo tempo ed equipaggiarla per una testimonianza forte ed efficace nel mondo, in mezzo alle tenebre in cui si trova.

 Perché questo avvenga Dio ha bisogno di avere dei vasi pronti a ricevere quello che Egli vuole versarvi. In effetti come Gesù dice il vino nuovo dev’essere messo in otri nuovi altrimenti sia il vino che gli otri vanno perduti.

In Ebrei 5:11-14 /6:1 leggiamo:

Su questo argomento avremmo molte cose da dire, ma è difficile spiegarle a voi perché siete diventati lenti a comprendere. Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte {e }non di cibo solido. Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino; ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male.

Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi, dell’imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno

E’ un tempo per crescere e diventare maturi in Cristo per poter affrontare i tempi in cui siamo e che stanno arrivando, in modo efficace e non solo per sopravvivere o per difenderci dalle cose che accadono intorno a noi. Paolo dice in Romani che noi siamo vincitori in tutte queste cose in Cristo. Romani 8:37-39.

In generale la Chiesa si è abituata alla sola prospettiva della Salvezza, mentre la prospettiva che Dio ha per noi è quella del Regno. La salvezza è la porta d’ingresso al Regno, non la meta finale. Proclamare il Regno significa proclamare che c’è un Re giusto e santo che ci propone un Governo secondo il Suo carattere di giustizia e santità e che è pronto ad intervenire in ogni situazione della nostra vita…se noi accettiamo di entrare nel Suo Governo.

Quando Giovanni Battista e Gesù iniziano a predicare, il loro messaggio è “Ravvedetevi perché il Regno di Dio è qui”. Ravvedersi (metanoia) significa non solo confessare il peccato, ma cambiare il nostro modo di pensare, la nostra mentalità. Il che significa che per esser pronti a vedere qualcosa di diverso abbiamo bisogno di avere una nuova prospettiva, che solo Dio ci può dare.

In Luca 4:43 / 8:1 / 16:16 Troviamo che Gesù annunzia « la buona notizia del Regno ». Così è detto anche di Filippo in Atti 8:12 « il lieto messaggio del Regno di Dio »

Noi non portiamo il messaggio completo di Dio se non includiamo il Regno nel messaggio. Noi non siamo più abituati ad un Regno come tipo di governo. Noi siamo abituati alla democrazia. Ma quando parliamo della buona notizia del Regno noi parliamo delle buona notizia del governo di Dio: una teocrazia. Il messaggio centrale del Nuovo testamento è che Duo vuole avere il governo di tutta la razza umana. Se noi predichiamo il Vangelo e non includiamo il sottomettersi al governo (Regno) di Dio allora abbiamo perso l’essenza del tema del Vangelo stesso.

Ricevere il Vangelo, essere salvati, senza sottomettersi al governo (Regno) di Dio è ingannare se stessi. Significa perdere il pensiero e lo scopo centrale del Vangelo. Noi non possiamo dissociare la salvezza dal governo di Dio.

Per questo Gesù dice a Nicodemo che occorre nascere di nuovo, per vedere in effetti le cose dal punto di vista spirituale, di Dio, e non secondo le tradizioni e le dottrine umane, come era per i farisei, detti dottori della legge. 

In quel tempo, quando Gesù è venuto, il popolo ebreo aveva perso la prospettiva del Regno, anche se si aspettavano il Messia per essere liberati dalla schiavitù di Roma. Vivevano da troppo tempo in uno stato di servitù e avevano perso la visione di Dio (un po’ come il popolo quando Mosè viene loro da parte di Dio per liberarli dalla schiavitù d’Egitto). In effetti non compresero la venuta di Gesù. Per questo Giovanni Battista predicò il ravvedimento, non solo per i peccati, ma per una nuova prospettiva che permettesse loro di ricevere il Regno, nel modo in cui il Re stava per manifestarlo, cioè un Regno interiore che si esprime attraverso di noi nel mondo in cui viviamo, su questa terra.

L’obiettivo delle meditazioni che seguiranno è dunque di aiutarci a ritornare alla prospettiva del Regno, a cambiare il nostro modo di pensare attuale in quello di Dio secondo il vangelo di Gesù Cristo.

Domande di riflessione personale davanti a Dio

Da quanto tempo sono nato di nuovo?

Da quanto tempo vivo nel Regno di Dio?

Qual è la mia comprensione del Regno di Dio?

Quanto della mia vita riflette il carattere e la potenza del Regno di Dio?

Quanto dei miei pensieri hanno bisogno di essere riallineati con quelli di Dio nella Sua Parola ed in particolare nei Vangeli?

Preghiera

Padre vengo a te riconoscendo il mio bisogno di Ravvedimento, cioè di avere la mia mente libera da ogni pensiero che è in contraddizione con il messaggio del Regno che Gesù ci ha trasmesso nei Vangeli. Mi sottometto allo Spirito Santo e alla Tua Parola affinché Tu mi guidi ad allineare i miei pensieri ai Tuoi. Venga il Tuo Regno nel mio cuore e sia fatta la Tua volontà nella mia vita come è fatta nei cieli.