Trasformazione 24 Maggio

Da manager di successo a missionario: «Così sono diventato apostolo di Cristo»

La folgorazione di Enzo Incontro, già direttore dell’Area marina protetta del Plemmirio, che ha cambiato vita e ha fondato «Missione Paradiso»

 

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SIRACUSA – «Sei impazzito?». Enzo Incontro si è sentito rivolgere parecchie volte questa domanda e oggi risponde così: «Sarei tentato a dire sì, perché, parafrasando San Paolo che disse ai Corinzi nella sua prima lettera: «Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi pazzo per diventare saggio; perché la sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio. Se è di questa “pazzia”, a cui si fa riferimento, ci sono molto vicino». Già, perché Enzo Incontro, classe ’65 nato a Lentini, qualche mese fa ha deciso di mollare tutto e professare la fede Cristiana. Una laurea in Scienze ambientali, direttore dell’Area marina protetta del Plemmirio, collaboratore del programma di Rai Uno Lineablu, autore di numerosi documentari, lo scorso giugno ha deciso di cambiare vita e di fondare «Missione Paradiso» con il calciatore del Catania Nicola Le Grottaglie. E in questa decisione ha trovato il pieno sostegno della moglie e delle sue due figlie.

MISSIONE – «Le mie tre meravigliose donne sono “pazze” anche loro – dice Incontro – nel senso che condividiamo insieme la missione. I miei amici più cari mi spingevano da tempo a mollare la professione per avere il mio servizio a tempo pieno. Ma se non ora quando? Viviamo tempi difficili ed egoismo, paura e diffidenza stanno prendendo il sopravvento su quel briciolo di amore superstite». Incontro è “protestante” nel senso di “pro-testi”, a favore dei testi biblici, e si sente “dipendente del cielo”: «Vivo di ciò che mio Padre mi manda attraverso chi, come me fino a qualche mese fa (e ancora ora) sosteneva chi da missionario lasciava ogni cosa per dedicarsi al servizio degli altri. Vivo di offerte, di chi riconosce di essere benedetto dal mio contributo totale e poi… “Dio provvede”, nel senso che Lui mi ha scelto e chiamato e Lui provvede al mio sostegno».

A MIAMI – Come accaduto durante l’ultimo viaggio a Miami, a ottobre, quando ha incontrato un uomo d’affari bianco della Namibia al quale ha dedicato un’ora del suo tempo parlandogli dell’amore di Gesù e della vita in generale. L’uomo, al suo ritorno in Africa, lo ha ringraziato per aver trovato in quelle parole le risposte che cercava e donandogli circa settemila euro. «Praticamente avevo ricevuto l’equivalente di quattro mensilità del mio vecchio stipendio – afferma divertito – e guarda caso a distanza di quattro mesi dalle mie dimissioni. Se non è tempismo perfetto questo. Lui, il mio Padre celeste provvede e provvederà sempre. Non mi ha mai deluso in questi 48 anni di vita e da circa 34 che lo “conosco”».

LA CONVERSIONE – L’ex professionista, da chierichetto e professante la religione cattolica, già all’età di quattordici anni decise la sua conversione. Durante la sua carriera ha viaggiato in tutto il mondo raccontando uomini e mari attraverso l’occhio della telecamera. Poi, con l’amico Nicola, trova la sua “missione” e in meno di due anni ha accolto oltre 10 mila persone al teatro le Ciminiere di Catania tutti i lunedì, con musica, video, notizie e testimonianze e collabora con altre missioni internazionali che si occupano soprattutto di bambini: “Missione Possibile” con i campi in Cambogia ed Haiti, con Porte Aperte che si occupa di Cristiani perseguitati nel mondo e con Compassion che ha più di 2 milioni di bambini adottati a distanza. Ma non ha smesso di appassionarsi all’ambiente, poiché è «l’espressione del capolavoro del Creatore che aveva affidato all’uomo la sua protezione e conservazione e l’umanità».

APOSTOLO – Ha coniugato professione e passione fino a poco tempo fa, dedicando molto tempo al lavoro e il resto alla missione cristiana. Adesso dedica tutto il tempo per servire Gesù Cristo e oggi può quasi essere definito un ministro di culto. «Le gerarchie religiose – conclude però – non mi sono mai piaciute. Sarò presto un ministro di culto riconosciuto da un decreto del ministero dell’Interno, questo sì, ma credo di tendere a essere più un “apostolo”, così come Gesù chiamò i suoi.. In ogni luogo e dovunque si predica il vero vangelo, mi troverai a servire».

Luca Signorelli da Corriere del Mezzogiorno