Il sindaco di Torino a Compassion Italia Onlus
Riconoscere l’impegno e sottolineare l’importanza di un’opera svolta spesso dietro le quinte, ma i cui risultati possono cambiare la vita di migliaia di persone, soprattutto bambini e ragazzi.
Con questo intento, il 12 aprile 2016 il sindaco di Torino Piero Fassino ha visitato la sede di Compassion Italia Onlus. Spesso non siamo a conoscenza delle reali problematiche legate alla povertà estrema che affliggono milioni di persone nel mondo. Eppure, a Torino ha sede un’organizzazione di livello internazionale, Compassion, che col suo lavoro regala futuro e speranza a migliaia di bambini in Africa, Asia e America Latina. Bambini che senza un sostegno reale, serio e organizzato come quello offerto da Compassion, andrebbero incontro a una vita di privazioni e malattie.
Il sindaco, nel suo intervento, ha evidenziato l’importanza della cooperazione internazionale, non solo come strumento di lotta alla povertà ma anche come importante tassello di sviluppo delle relazioni tra Paesi. Tanti e diversi possono essere gli approcci e le soluzioni che le organizzazioni Onlus mettono in campo, ma uno sviluppo sostenibile deve inevitabilmente passare attraverso un percorso culturale e sociale che mette al centro il valore dei più indifesi.
“Sono felice di conoscere la realtà di Compassion“ ha spiegato Fassino, che ha aggiunto:“Torino, la nostra città, è sempre stata un luogo aperto alle differenti culture e fedi – proprio come quella protestante ed evangelica che voi rappresentate. In questo senso, Compassion offre non solo aiuto umanitario, ma anche speranza: è un concetto immateriale, ma dal valore inestimabile”.
Silvio Galvano, direttore di Compassion Italia, ha descritto efficacemente lo spirito dell’incontro: “La visita del primo cittadino è per noi motivo di gratitudine: vogliamo diffondere fra gli abitanti della città la consapevolezza che tutti possiamo fare qualcosa per aiutare il prossimo e cambiare la vita delle persone che vivono nei Paesi più poveri. Siamo lieti di essere parte integrante del tessuto sociale cittadino e di poter testimoniare, anche alle autorità, la missione e il lavoro in favore dei bambini più poveri, attraverso la generosità di migliaia di sostenitori di tutta Italia”.
Rino Sciaraffa, pastore evangelico e collaboratore di Compassion, ha aggiunto: “La nostra cultura occidentale concepisce la povertà solo in termini economici. Noi, invece, vogliamo ribadire che è principalmente assenza di opportunità e assenza di speranza. Entrambe le cose, sommate alle difficoltà economiche, producono un profondo senso di rassegnazione. Per questo, crediamo sia fondamentale mettere al centro della nostra opera i bambini: anche in un’ottica cristiana, loro stessi potranno diventare agenti di cambiamento all’interno della società – grazie all’istruzione e allo sviluppo completo della loro persona”.
Frederick Douglass, abolizionista della schiavitù e riformatore nell’America del 1800, un giorno disse: “È più facile creare bambini forti che riparare uomini rotti”: ecco perché la lotta alla povertà è un lavoro di cambiamento che ha bisogno di tempi lunghi, ma che porterà risultati ineguagliabili partendo proprio dai più piccoli, restituendo loro ogni giorno la dignità che meritano.